La domanda più frequente che ci sentiamo fare è: “…ma cos’è il triathlon?” Quante volte ci è capitato di dover spiegare cosa accade durante una gara ad amici oppure a nuovi atleti della nostra squadra. L’immagine più diffusa ed accreditata del Triathlon è quella di uno sport massacrante riservato a pochi eletti e fanatici alla ricerca delle dimensioni estreme dello sforzo e della fatica fisica. Non è così. Il Triathlon è attività motoria globale e multilaterale. Il Triathlon non è solo sforzo e prove limite, ma è anche accessibile fatica. Nell’allenamento del Triathlon si alternano le tre esercitazioni aerobiche più classiche e di facile esecuzione: nuotare, pedalare e correre. Il Triathlon non è solo Ironman, ma è soprattutto distanza sprint e olimpica con gare di una durata approssimativa di due ore e mezza al massimo. Ed è proprio uno dei nostri scopi quello di far si che ciascun atleta iscritto alla nostra società si avvicini gradualmente alle pratica delle singole tre discipline con la finalità di ottenere un miglioramento graduale progressivo ed efficace della funzionalità respiratoria, cardiaca e vascolare. Per tal motivo gli allenatori sono protesi a preparare il lavoro di allenamento in funzione del periodo della stagione agonistica dosando carichi e scarichi.
Tutti gli iscritti alla società in qualità di agonisti debbono garantire un minimo di gare da effettuarsi nella stagione agonistica che normalmente va da principio di aprile a fine ottobre. Per la prima gara, oltre ad una infinità di consigli che vi verrà data da chi ha avuto già il piacere di disputarne una, è generalmente prevista la consacrazione di agonista nella nostra prima massiccia uscita societaria che è rappresentata dallo sprint di Fumane. A detta di tutti, le emozioni della prima gara non si dimenticano facilmente……ci sono mille cosa da fare che con il passare dei mesi e degli anni diventano dei riti, dei momenti magici, scaramantici…..ma che la prima volta sono solo una accozzaglia di fastidi: ritirare il pacco gara, preparare la zona cambio, l’ultima pompata alle ruote della bici, la vasellina da spalmare sotto l’inguine o sotto le ascelle, il pennarello per “marchiare” il proprio corpo con il numero di gara ecc.ecc.. Proprio perchè noi tutti siamo stati neofiti ecco che sicuramente ci sarà il vostro angelo custode che si prenderà cura di voi…..non importa se sarà il “top runner” o se l’ultimo classificato a livello societario dell’anno precedente: sicuramente sarà la persona che vi ricorderete di ringraziare al termine della gara.
Già, le gare….. Ma cosa accade durante una gara?
Senza alcuna velleità di voler esaudire la materia, anche perché solamente la pratica Vi consentirà di coglierne il significato, proviamo a fornire uno strumento di rapida consultazione per tutti coloro che intendono avvicinarsi alla multidisciplina. Il Triathlon è una disciplina sportiva composta da tre frazioni: nuoto, bicicletta e corsa. Ciascuna di queste viene praticata una di seguito all’altra, senza soluzione di continuità. Le distanze percorse in gara vanno da quella sprint alla distanza Ironman Ogni atleta deve presentarsi puntualmente all’ingresso della Zona Cambio (Z.C.) per la spunta da parte dei giudici e per il controllo del casco, che deve essere omologato e calzato. Ad ognuno viene assegnata una postazione all’interno della Z. C. ed in essa il concorrente può sistemare la bicicletta e quanto strettamente necessario alla gara. Al fianco della propria bicicletta deve essere riposta ordinatamente l’attrezzatura: scarpe da bici, casco, occhiali da sole, scarpe da corsa. L’accesso alla Z.C. è riservato agli atleti e avviene durante un orario preciso, stabilito dal giudice di gara.
Si parte:
La partenza di una gara di Triathlon è un momento spettacolare e generalmente molto concitato. Lo svolgimento della partenza avviene con modalità differenti a seconda della competizione, della distanza e del livello della gara stessa. Innanzitutto occorre distinguere le gare in piscina da quelle in acque libere. Le prime, in genere distanze sprint, richiedono partenze in batterie solitamente con 5 o 6 atleti per corsia. Le seconde possono essere organizzate in batterie o meno a seconda del numero dei partecipanti. Nelle gare con scia ammessa nella frazione bici, uscire primi dall’acqua significa avere dei buoni gruppi e quindi faticare di meno per andare più veloci e disporre di maggiori risorse nella corsa. Nelle gare senza scia, il nuoto è meno rilevante. Nelle gare di triathlon è concesso l’uso della muta per il nuoto in funzione della temperatura dell’acqua (vedi regolamento tecnico): Al termine della frazione di nuoto (lo stesso vale per la conclusione di quella ciclistica) l’atleta deve accedere alla Z.C. per poter depositare cuffia ed occhialini, indossare l’abbigliamento ciclistico e “inforcare” la bici. I cambi sono rilevanti per due aspetti: innanzitutto perchè contribuiscono al tempo di gara e poi per aspetti tattici. E’ un momento delicato in quanto la transizione deve avvenire rapidamente e devono essere rispettati i termini del regolamento, soprattutto per quanto riguarda la bicicletta. Nel passaggio nuoto-bici occorre avere il numero di gara sulla schiena, indossare il casco prima di prelevare la bici dalla rastrelliera e salire in sella solo al di fuori della zona cambio, superata la linea tracciata dalla giuria di gara. Nel cambio bici-corsa il pettorale deve passare davanti e le manovre in bici avverranno in ordine inverso: si scende prima della linea all’ingresso della zona di transizione e il casco può essere tolto solo dopo aver depositato la bici sulla rastrelliera. Usciti dalle Z.C. si tratterà di correre la frazione ciclistica o podistica ne più ne meno come una gara di specialità.