DUATHLON DI ROMANO DI LOMBARDIA, 24 MARZO 2013 di Edlira Dorzi

Prima sveglia alle 5:15, seconda sveglia alle 5:30, terza sveglia alle 5:35….e poi tutte e tre insieme, il telefono mio , quello di Marco e la sveglia sul comodino … Ok! Mi alzo, ma appena apro la finestra la mia mente si mette all’opera nell’inventarsi una scusa per non andare fino a Romano di Lombardia. Piove! Piove forte! Mentre dentro di me si svolge la guerra tra voglia di stare a letto e sensi di colpa, preparo tutto il necessario per affrontare questa giornata. Alla fine Marco mette la pietra su quella parte della bilancia che mi fa decidere di andare a fare la gara. Mentre ci troviamo in macchina, su radio Deejay dicono cose interessanti sui vantaggi che possono avere le persone di bassa statura nello sport  e, poichè l’argomento mi fa ricordare di essere nella categoria, drizzo le orecchie. Secondo una ricerca noi nani siamo campioni mondiali di limbo, possiamo lanciarci con il paracadute da altezze piccole come il tetto di una casa ed eccelliamo molte altre cose..

Alle 6:45 ci incontriamo con gli altri davanti “Crema sport”. C’è Vas, Virna, Elena, Vale, Sabrina e Stefano (Sabrino), Francesco l’Imperatore e Marcella…. Il viaggio dura circa 2:30. Da Camillo, che ha dormito a Romano, arrivano notizie che tolgono ogni speranza di bel tempo. Ci sono addirittura 5°C!

Ecco che ci troviamo tutti al parcheggio vicino alla postazione-gara. C’è anche Sara, Giordano e Serena  Olimpia che ci guarda meravigliata con quei occhi bellissimi. E continua a piovere ma nonostante ciò siamo tutti all’opera a preparare le bici e a vestirci. Vedo Virna per un attimo libera e ne approfitto che per farle qualche domanda.

Io: “ Virna, come ti senti oggi per questa gara? Sei motivata?”

Virna: “Direi di no … ho solo voglia  di finirla! Con questa pioggia e questo freddo …”

Io: “Però io so che ne hai fatte altre sotto la pioggia anche lunghe …”

Virna: “ Si, ne ho fatte diverse sotto la pioggia ed il freddo, ma con l’avanzare dell’età hai sempre meno voglia di fare fatica e di soffrire”

Io:  “A che punto sei con gli allenamenti? Riesci ad essere costante?”

Virna: “…si abbastanza, anche se la testa è un po’ distante, diciamo che sono un po’ stanca, però ho deciso di fare ” il lungo” perciò mi devo caricare; quest’anno poi ho compiuto 50 anni e quindi sono passata di categoria, magari riesco a ottenere un bel risultato nelle gare Age Group”

Io: “Cosa consigli ai ragazzi che hanno cominciato a fare triathlon da quest’anno? Quale spirito per affrontare una gara del genere?”

Virna:  “Ma, secondo me, uno che inizia deve avere tutta la carica della prima gara e quindi la pioggia, il vento ed il freddo non devono fare assolutamente paura: l’unico obiettivo deve essere finire la gara, non farsi male e essere soddisfatti comunque vada! E’ l’unica cosa importante. Le prime gare sono sempre di prova, per  vedere come il fisico rende, come e quando tirare, per vedere come fare le prossime“.

Io:  “Noi siamo tanti in squadra, ma spesso ci troviamo ad affrontare le gare da soli, ognuno per conto suo. Sarebbe bello fare più unione ed avere più spirito di squadra. Hai qualche suggerimento per arrivare a questo?”

Virna: “Questo succede perche ognuno di noi ha tanti obiettivi e spesso diversi dagli altri. Un modo per fare gruppo è quello di individuare una gara e prepararla insieme ad altre persone. Io adesso mi sto allenando con Sabrina e Daniela per preparare “il lungo” e allora diventa automatico trovarci per allenarci insieme, andare insieme alla gara e sostenerci. Per i nuovi che fanno le prime gare sarebbe utile seguire i “vecchi” che hanno come obiettivo una loro stessa gara per fare gruppo e assimilare un po’ di esperienza  su tutto quello che riguarda la parte tecnica e gli accorgimenti utili in gara (zona cambio, fare scia, ecc)”

Io: “Grazie e in bocca a lupo!”

Appena mi sposto di poco trovo la Marcella che sta gonfiando le ruote della bici.

Io: “Marci la motivazione per gareggiare oggi?

Marcella: “Togliermi una gara da quelle obbligatorie”

Io: “E la Sabri cosa dice?”

Sabrina: “Sono qui per la compagnia”

Io: Elena, qual è la tua motivazione?”

Elena: “E’ una sfida tra me e l’acqua!”

Io: “Giordano chi te lo fa fare di venire fino a qua con questa pioggia?”

Giordano: “Perche ci ha iscritto la società”

Sara: “Nonno Vas lo ha deciso..”

E allora bisogna chiedere anche a Vason qualcosa!

Io: “Vas, ma è vero che fai fare tutte queste cose alla gente?

Vas: “grrrrrrrrrrr…..”

Io: “Vuoi dire qualcosa ai tuoi atleti…?”

Vas: “Andate tranquilli. Questa è la situazione migliore per correre contro tutti e contro l’acqua!!!”

Sento dei rumori dietro di me, sembrano un lamento o forse un rito particolare per auto motivarsi. Mi giro e c’è la Simo…. Non c’è bisogno che io le chieda niente perché l’esclamazione viene da sé: “Fa freddo, piove….non ho voglia di fare un c…o, ah ah ah ah ah ah”

Poco più in là trovo Francesco. Per lui questa è la seconda gara perche si è iscritto al Padova Triathlon quest’anno.

Io: “Come ti senti a questa tua seconda gara Francesco?”

Francesco:” Mi sento bene, un po’ agitato ma ci stà”

Io:”Cosa ti fa più timore?”

Francesco: “Non mi fa paura niente, importante è arrivare alla fine”

Io: “Come sta andando con gli allenamenti? Qual è la disciplina che ti fa penare di più?”

Francesco: “Mi sento preparato, anche se a nuoto sono un pochino indietro”

Ed ecco che tutto comincia. Lo spirito di squadra c’è perché la mia gara è stata tutta in compagnia di altre persone, a cominciare dal riscaldamento con Sara, Marcella, Elena, Sabri e Virna. Non è stata una gara facile perchè non ha mai smesso di piovere. La mia paura di cadere di nuovo in bici è svanita appena sono rientrata  di nuovo in zona cambio per poi ricominciare a correre gli ultimi 2 km e mezzo. Non mi dimenticherò facilmente la brutta sensazione di dover correre con i piedi congelati …. Ma poi, tutto passa appena vedi la scritta “arrivo”. I miei compagni di squadra mi sembravano contenti e lo ero anch’io. All’arrivo c’era anche Eleonora che ci ha fatto il tifo per tutta la gara.

Già che ci siamo, un meritato “Grazie” anche ai nostri accompagnatori a cominciare  da Stefano, Marco, Giordano e Serena Olimpia

Nel pomeriggio si è svolta anche la gara maschile. Ecco che vedo Di Pirro.

Io: “Come va?”

Di Pirro: “Bene. Se riesco ad essere qua dopo avere fatto l’ULTRA BERICI vuol dire che ce la posso fare.

Un ultima domanda a Guido.

Io: “Guido come va?”

Guido: “Eh, non bene! Mi sono accorto che ho dimenticato la protezione solare a casa..!”

Augurando un “in bocca a lupo a tutti “ Marco ed io prendiamo la strada di ritorno per casa.  Avrei voluto portare anche altre esperienze ma la pizzeria ci aspettava come ogni domenica. ALLA PROSSIMA!

EDLIRA DORZI